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SOSPENSIONE

20.01.24 - 16.03.24

Mostra personale di Fabian Albertini
A cura di Valerio Dehò

Possiamo dire che sicuramente il millennio che si è aperto anni fa, sia ancora maggiormente costruito su incertezze del Novecento che ha visto due guerre mondiali, cambiamenti radicali sociali e politici, innovazioni tecnologiche che hanno trasformato la quotidianità di miliardi di individui. La stessa arte contemporanea non ha preso una direzione precisa verso obbiettivi chiari; assistiamo ad un falso movimento che si appoggia ai linguaggi tecnologici o alle emergenze sociali e umanitarie in cerca di riferimenti. Perché il sistema dell’arte non ne ha. Anzi, possiamo dire, con una certa inquietudine, che l’unico parametro che conta è quello del prezzo/valore che ha di fatto sostituito ogni paradigma culturale. Forse è troppo poco.

 

Una mostra che s’intitola “Sospensione” nasce, oltre che dalla lucida poetica dell’artista italo-brasiliana Fabian Albertini, come riflesso di una condizione del fare arte sempre più difficile e complessa. L’esigenza di sperimentare è evidente anche in un lavoro che si muove tra scelte linguistiche differenti, dalla pittura alla fotografia, dall’installazione alla grafica. E questo perché l’artista procede seguendo una propria visione interiore che si rapporta alla realtà in modo dialettico, profondo. Le opere in esposizione come Black Sea (2020) o Up to Cosmos #1 e #2 (2021) colgono dei momenti di stasi cosmica, degli attimi che fanno parte concettualmente della storia della fotografia e che aprono all’enigma e alla rivelazione. Quello che è importante è che si avverte un’energia nascosta, l’idea non solo di quando stabilire l’istante della rappresentazione e quindi dell’appropriazione linguistica del reale, ma anche di evidenziare la sospensione come un equilibrio di forze. Qualcosa che possa essere colto e modificato in modo subitaneo, ma che nonostante tutto contiene una sua eterna quanto effimera verità. Fabian Albertini focalizza i suoi lavori non a caso in spazi illimitati, come il deserto o il cielo, i vulcani o la foresta amazzonica che fa “abitare” da presenze formalmente indefinite che vivono in sospensione nella struttura visuale. La fisicità evoca la spiritualità della percezione, il ridefinire continuamente la nostra posizione nei confronti del mondo in rapporto ai cambiamenti, anche minimi, oppure alle emozioni che in noi suscitano. La sospensione è anche partecipazione all’atto costitutivo del vedere. Fabian Albertini mette in primo piano il rapporto tra l’umanità e l’ambiente, senza mai abbandonarsi al didascalico, strutturando percorsi di senso e di scoperta. L’artista italo-brasiliana interpreta la contemporaneità come luogo di raccolta e memoria delle esperienze e dei linguaggi espressivi, per raccontare al pubblico che nell’arte contemporanea tutte le tecniche posso essere fatte convergere dalla creatività in un diverso avvicinamento alla conoscenza del mondo.

Valerio Dheò

Fabian Albertini

Lavora con fotografia, pittura, scultura e installazioni, costruendo progetti che interrogano e riposizionano la sintassi visiva/discorsiva che ci collega alla terra e agli esseri umani, da una prospettiva relazionale, esplorando la complessità del dialogo con l'inconscio, centrato sulla percezione.

Il suo lavoro è concettualmente radicato nei materiali. Nel suo universo, le forme sembrano costantemente dispiegarsi l'una nell'altra, trasformando paesaggi in parti del corpo, morte in vita, metafore in forme. L'obiettivo sembra essere uno: la destabilizzazione delle modalità binarie di riconoscimento a favore di un percorso astratto e compositivo. L'ibridismo dei materiali come legno, cemento, ferro e marmo cresce nelle composizioni, spingendo la fotografia oltre il suo campo bidimensionale.

La sua ricerca è in costante evoluzione perché crede che il processo creativo sia un ciclo continuo di ricerca e scoperta. Cerca sempre nuove esperienze ed esplora nuove idee, e questo processo continuo di indagine si riflette nella sua arte.

Alcune mostre e premi:

– Inspire Art Show, Langelinie Pavilion Copenhagen, Nordic Blockchain Conference 2023

– Sloika World Photography Day Exhibition, Superlative Gallery, Bali

– Laguna Art Prize 2023, Venezia, ItaliaFluido, mostra personale presso la Galerie Molin Corvo, Parigi, 2022/2023

– Fiumefreddo Photo Festival con la serie Controlled Lives, Calabria, Italia (2022)

– Mia Photo Fair BEYOND PHOTOGRAPHY, Milano, Italia, con Galerie Palu,̈ Pontresina, Svizzera (2022)

– Art Site Fest, Palazzina Reale di caccia di Stupinigi, Torino, Italia

– Piú Nuovo, Palazzo dei Musei Civici, Reggio Emilia, Italia, 2021

– General Public, Los Angeles, 2021

– Ellen’s Next Great Designer series, HBOmax, 2021

– X, Galerie Palu,̈ Zurigo, Svizzera, 2020

– Photoumnales 17° edizione, Controlled Lives, Le Quadrilater̀ e-Beauvais, Francia

– Seguindo uma Linha, Galerie Palu,̈ Pontresina, Svizzera, 2020

– Flutua em Dialogos Ressonantes, Galeria Mamute, Porto Alegre, Brasile, 2020

– Beyond Seeing, Molin Corvo Gallery, Parigi, Francia, 2020

– Projections Discovery Awards, Encontros da Imagem Festival, Braga, Portogallo, 2019

– Life-framer Winners Colors By Richard Mosse, 2019

– Finalista agli Street Photography Awards di Lens Culture, 2019

– PhotoLux Festival, Lucca, Italia, 2019

– Art Site Fest, Royal Castle of Govone, Italia, 2019

– De Finibus Terrae, Parlamento Europeo, Strasburgo, Francia, 2019

– Vincitore del Premio Speciale Laguna Art Prize, Venezia, Italia, 2019

– Der Greif-Guest Room, Controlled Lives di Urs Stahel, 2018

– So Far, Landskrona Foto Festival, Landskrona, Svezia, 2018

– Der Greif-Guest Room, Controlled Lives di Lorenza Bravetta, 2018

– Der Greif-Guest Room, Controlled Lives di Diane Dufour, 2018

– Light Perception, No Address Gallery presso Palazzo Tirelli, Reggio Emilia, Italia, 2018

– Laguna Art Prize Arsenale, Venezia, Italia, 2018

– Fake - Truth, Rotterdam Photo Festival, Rotterdam, Paesi Bassi, 2018

– Get Lost, TAL Projects Cascais, Portogallo, 2017

– Projections Discovery Awards, Encontros da Imagem Festival, Braga, Portogallo, 2017

– 54° Biennale di Venezia, Arsenale, Venezia, Italia, 2011

– Ama+zon̂ ia - Corpos da Natureza, Centro Cultural da Justiça Federal, Rio de Janeiro, Brasile, 2011

– Performance Video, MAC - Museo di arte contemporanea, Niteroi, Brasile, 2005

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